Grazzano Visconti
altitudine: 142 mt s.l.m.; abitanti: 389
Borgo in stile medioevale di proprietà dei discendenti del duca Giuseppe Visconti di Modrone, che lo fece costruire tra i primi del 900 e il 1941.
Ogni anno migliaia di turisti arrivano a Grazzano per calcarne la straordinaria scena medioevale arricchita da manifestazioni e rievocazioni storiche, e per visitare le botteghe artigiane dove si lavorano il ferro battuto, la ceramica e il legno secondo un’antica tradizione.
Nelle intenzioni del conte, il villaggio doveva esaltare il legame tra il blasone dei Visconti, il castello e la comunità.
Per raggiungere questo obiettivo, a partire dai primi anni del Novecento furono eretti attorno al trecentesco castello nuovi alloggi, fu avviata una scuola di arti e mestieri, e vennero aperti laboratori e botteghe artigiane di falegnameria, intaglio, battitura del ferro e ricamo.
Oltre a esserne l’ideatore, il conte partecipò attivamente alla realizzazione di Grazzano lavorando come progettista, direttore dei lavori, pittore e affrescatore. In quest’opera coinvolse inoltre l’architetto Alfredo Campanili, il muratore Ernesto Ferrari e il capomastro Giuseppe Girometta.
Sospeso tra passato e presente, Grazzano è un luogo magico, che va visitato per immergersi nella sua atmosfera unica, passeggiando tra le stradine ghiaiose, curiosando tra i negozi e scorgendo angoli nascosti.
Oltre all’imponente castello attorniato da un bellissimo parco di 10 ettari, gli edifici più rappresentativi sono la chiesa di Santi Cosma e Damiano, il cui impianto originale risale al secolo XIII, la Chiesetta Gotica, l’Albergo del Biscione, il Palazzo dell’Istituzione, l’Asilo in stile liberty e la Cortevecchia.
Grazzano ha dato i natali al grande regista Luchino Visconti, che il duca Giuseppe, il padre, ritrasse insieme ai sei fratelli e alla madre Carla Erba sotto i portici del Palazzo dell’Istituzione.
Nel 1937 il re Vittorio Emanuele III concesse al conte Visconti di Modrone il titolo di “Duca di Grazzano Visconti” per i meriti acquisiti in campo assistenziale e per la promozione della formazione artigianale.
Nel 1986 la regione Emilia Romagna ha elevato il borgo al rango di “città d’arte”.
Qualche curiosità
Lo stemma di Grazzano è una prova tangibile del sense of humor del suo ideatore, il Duca Giuseppe Visconti. Esso infatti è costituito da un garofano rosso al cui stelo è avvolto un cartiglio con la scritta bustrofedica e a caratteri gotici “otla ni adraug e enetapipmi”. Se letta dal basso all’alto e da destra a sinistra, la frase svela il proprio significato impenitente: “impipatene e guarda in alto”.
Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Grazzano ha il proprio fantasma.
Si chiama Aloisa ed era la sposa infelice di un capitano di milizia, che dopo averla tradita la fece murare viva nei bastioni del castello. Da allora Aloisa è il fantasma dispettoso del borgo, ma conquistare la sua benevolenza è semplice: basta lasciare in dono una collanina alla statua a lei dedicata che si trova in via Erba.